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1-La Grecia classica e l'origine della Civiltà Occidentale

  • giannitribuzio1
  • 7 days ago
  • 6 min read

Lo sviluppo politico delle grandi Civiltà del passato sembra seguire un suo percorso ideale che va dalla Monarchia (Re-potere assoluto), si muove verso un' illuminata Aristocrazia(che degenera in Oligarchia), dipoi in Democrazia ed infine sfocia in Dittatura con regimi più o meno autoritari che utilizzano il progresso tecnico del tempo e la burocrazia efficiente per gestire più o meno bene, più o meno a lungo il potere supportati dalla stessa popolazione pronta a sacrificare un pò di libertà per un poco più di sicurezza. Finiscono puntualmente per perdere l'una e l'altra. Fu il caso di Roma e lo fu ancor prima per Atene.


La prima civiltà greca ed europea naque a Creta sotto il re Minosse il nostro primo concittadino. Si pensava fino a non molto tempo fa che questa civiltà minoica fosse una pura invenzione finchè un archeologo inglese di nome Arthur Evans, risoluto, si recò a Creta ed iniziò gli scavi che dovevano riportare alla luce i resti del palazzo di Minosse a Cnosso. È probabile che la fine di tale civiltà sia avvenuta per l'invasione Achea/micenea. Ma anche di questa non si sapeva nulla fino a un secolo fa. Fu a un tesesco (Schliemann) cui si deve la riscoperta della grecia Antica. Cresciuto sui libri di Omero ebbe una fede totale nel credere ciecamente ai racconti del poeta la cui storia fino ad allora si riteneva essere una invenzione uscita dalla sua fantasia.


Chi erano gli Achei? Venivano dalla regione del Peloponneso dediti all' agricoltura ed alla pastorizia. Entrati in contatto con la civiltà cretese impararono a navigare e divennero abili commercianti. Le città micenee, costruite su alte colline (Acropoli), erano divise da forti rivalità ma seppero unirsi contro un nemico comune, la città di Troia (Ilio), situata sulle coste dell’Anatolia, che ostacolava i loro traffici marittimi verso il Mar Nero. Questa ne controllava il passaggio e si arrichiva grazie ai traffici (tasse). Sotto la guida del re di Micene (Agamennone), le città-Stato sconfissero Troia dopo un lungo assendio raccontato nel poema omerico l’Iliade. La leggenda degli argonauti imbarcatisi per conquistare il vello d'oro (le ricchezze del mar Nero) ne fornisce il substrato epico.

Questa fu il primo episodio di una guerra che doveva continuare nei millenni e che oggi non è ancora terminata: la guerra tra l'Occidente europeo e l' Oriente Asiatico.


La storia politica della Grecia e il suo tratto fondamentale è quella delle tante Polis (città-stato) indipendenti che non riuscirono mai a formare una idea di Nazione ed a creare una comunità. Ad impedirlo fu lo scarso legame nazionale tra le Polis reso difficile dalla morfologia della penisola che rendeva difficile contatti frequenti. Così ciscuna Polis nel tempo sviluppò una mentalità, costuni e abitudini specifici ed in molti casi antitetici. Ognuna era intenta ad elaborare una propria esperienza politica e culturale. Queste formarono tuttavia una civiltà poichè ebbero una lingua e una religione comune. Il patriottismo dei greci fu strettamente legato alla religione ed alla partecipazione attiva alla vita pubblica. Erano pronti a morire e quando questa fu distrutta non sapendo più per chi morire smisero di combattere e si lasciarono soggiogare dai romani che agli dei ci credevano eccome.


Dopo la caduta di Micene la popolazione si mescolò con i conquistatori Dorici (Sparta) e Ionici (Atene). Le due Polis svilupparono sistemi politici economici e valoriali diversi.

Padre fondativo della Democrazia Ateniese fu un illuminato Solone che in un clima di guerra civile aboliva la schiavitù per debiti svalutando la Moneta a favore dei debitori (contadini) ed a scapito creditori (l'aristocrazia senatoriale). I cittadini erano ora più liberi anche perchè i diritti politici non erano più per diritto di nascita ma variavano in base al reddito. Riformò anche il codice morale dichiarando l'ozio un crimine come la neutralità politica. Fu uno sei 7 saggi dell antichità . Il suo motto fu : Senza eccessi.


A Sparta invece Licurgo construiva una Società con un sistema valoriale fondato sul disprezzo del comodo e del piacevole dove l'individuo veniva interamente sacrificato all'altare della collettività. Il suo codice di leggi fece di Sparta una Società chiusa, senza commerci con l'esterno ma con l'esercito più forte. Non aveva un esercito...lo era. Tali leggi non le consentirono mai alcuna evoluzione e al giusto tempo il tebano Epaminonda la sconfisse.

Mentre la rivalità emergeva tra le 2 Polis il comune nemico esterno si manifestò sotto la forma dell' Impero Persiano il cui sogno (sin da allora) era di imporre la civiltà orientale distruggendo quella occidentale. Il conflitto impari con la Persia fu comunque vinto da Milziade prima che battè i Persiani (Dario) a Maratona ed in seguito da Temistocle che sconfisse Serse a Salamina (questa volta con l'appoggio di Sparta).


La guerra vinta provocava un terremoto esterno ed interno. L'Occidente prendeva il sovravvento sull'Oriente. Atene ne diventava la Capitale e con Pericle inaugurava la sua età d'oro. La nascita dell' Europa avviene qui.

A livello interno i partiti ateniesi (oligarghico e democratico) non sono più in equlibrio. La guerra era stata vinta dalla flotta Ateniese (la borghesia mercantile/democratica/progressista) a scapito dell'esercito (l'aristocrazia militare /terriera/oligarchica/conservatrice).

Il Mediterraneo orientale era ora aperto alla flotta di Atene che ne diventava padrona. La città aveva tutte le condizioni per diventare una grande capitale cosmopolita; Oro e merci vi affluivano; uomini di diverse civiltà vi venivano per creare quell'incrocio di culture che da sempre favorisce gli scambi (e la pace). Fu una fioritura rapida quanto la sua caduta ma questo periodo ha dato all'umanità (in pochissime generazioni) quello che altre Nazioni non hanno dato per millennni.


Grazie alla supremazia navale nel Mediterraneo orientale, ad una politca monetaria (Dracma) saggia tesa a mantenerne stabile il suo valore nel tempo per utilizzarla negli scambi commerciali internazionali (moneta che veniva quindi accettata da altri popoli), e costruendo un sistema creditizio che permetteva ai capitali di non essere sottratti al ciclo produttivo si ebbe il boom commerciale.

Pericle fu un democratico autentico, un libertario illuminato ma unito ad un progressivo riformismo. Fu anche un uomo onesto tanto è vero che dopo 40 anni al potere non is era arricchito. In tale regime che potremmo definire capitalista (c'era la proprietà privata), i dislivelli economici tra ceti non erano enormi (come lo sono oggi). Atene esportava manufatti per ripagare le importazioni di derrate alimentari ma Pericle riuscì a mantenere una politica di bilancio accorta (diremmo oggi di surplus di bilancio) che gli permise di fare i grandi lavori pubblici tra cui l'Acropoli ed il Partenone.


Qui possiamo immaginare incontri quotidiani e scambi di idee tra i grandi artisti (Fidia..), filosofi (Socrate...), uomini di Teatro (Sofocle, Euripide, Aristofane....). Il segreto della straordinaria fioritura intellettuale ed artistica e teatrale di Atene nel suo secolo d'oro è nella intimità dei contattti tra i suoi protagonisti nell' Agorà, nella intensa partecipazione alla vita pubblica, nel riecheggiare con prontezza i più importanti motivi politici e culturali e nella libertà che la Democrazia di Pericle seppe garantire alla circolazione delle idee.


Il genio artistico greco che si manifestò in Fidia faceva emergere il Partenone, il risultato di una concezione geometrica delle forme armoniose (proporzione e simmetria) che rivedremo slo nel Rinascimento italiano.

Nell' Atene di Pericle si gettavano anche le basi di tutte le scuole filosofiche e si preparavano i temi del futuro confltto tra passione e logica, Fede e Ragione. Socrate ed il suo metodo (la dialettica socratica ovvero fare domande ed attraverso il processo induttivo arrivare alle definizioni ) gettò le basi del metodo scientifico(idee)-sperimentale(prova) di 2000 anni dopo.


Qui nasceva infine teatro greco. Da canto dionisiaco si trasforma in Tragedia per raccontare i problemi della coscienza, il conflitto delle idee, del libero pensiero contro la tradizione, il dramma e la lotta dell'Uomo contro il destino, dell'individuo contro la Società.

Mentre ad Euripide interessava raccontare l'Uomo più dell'idea (lo dipingeva infatti come egli è) al contrario Solone lo dipingeva come dovrebbe essere (l'ideale). Ma ci fu anche la grande commedia di Aristofane che consentiva di affrontare non il passato ma il presente (la moralità, le idee, la cronaca ed i costumi di Atene). Essa esigeva libertà di critica all'ordine costituito. Era quindi essenzialmente conservatrice/aristocratica ed attaccava i partiti, gli uomini e le idee della Democrazia. Come il giornalismo oggi, ebbe successo con il suo anticonformismo. Dalle sue pagine escono il costume e le idee di Atene ed attacchi tremendi al progressivismo di Pericle e al razionalismo laico di Socrate e dei sofisti. Il conflitto di Idee era dominante in Atene ma poi tutti costoro si ritrovavano a discuterne nei caffè come amici. Questo era il livello di Democrazia raggiunto da Atene.




 
 
 

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