Per correr miglior acque alza le vele
omai la navicella del mio ingegno,
che lascia dietro a sé mar sì crudele;
e canterò di quel secondo regno dove l’umano spirito si purga e di salire al ciel diventa degno.
Dante rivede il cielo e le 4 stelle che simboleggiano le quattro virtù cadinali |(ovvero fortezza, prudenza, temperanza e giustizia) il cui pieno possesso è condizione indispensabile per il conseguimento della Grazia e, quindi, della salvezza eterna. Ma quello del Purgatorio é un viaggio necessariamente individuale che ogni pellegrino é tenuto a fare. E' il viaggio di coloro che vogliono migliorare se stessi per essere degni della visione di Dio. Questo é il regno della Speranza e dell'Umiltá non del dolore e dell' orgoglio dove le anime si purgano e di salire al ciel diventan degne
Il paesaggio qui ricorda volutamente quello del Canto iniziale dell'Inferno, perché Dante torna effettivamente sulla diritta via che aveva smarrito( perdendosi nella selva oscura). Incontra Catone, Il guadriano, e vede in lui il simbolo della lotta per la libertà dal peccato che é il motivo essenziale della rappresentazione del Purgatorio; Catone è anche un esempio di salvezza clamorosa e inattesa dovuta al giudizio divino imperscrutabile (Non era battezzato e per giunta mori' suicida) .
Ma Dante ne fa il simbolo dell uomo che merita qualcosa di più. Saper morire e sapere di morire é il primo bene che l' uomo ha in sorte. Cosi accadrá anche nel canto III con Manfredi e canto V con Boncorte Da Montefeltro dove avviene la disputa tra il diavolo e l’angelo per l’ottenimento della sua anima. Ma una sola «lagrimetta» di pentimento, ma sincera, in piunto di morte è sufficiente a Dio per spalancare le sue braccia misericordiose.
Dante diretto da Virgilio si lava il viso, sporco del fumo dell'Inferno e delle lacrime che l'hanno segnato, con un umile giunco una pianta il cui fusto flessibile asseconda il battere delle onde (segno anch'esso di sottomissione). Con grande meraviglia diDante la pianta strappata da Virgilio rinasce immediatamente tale qual era. Gli orrori dell'Inferno sono definitivamente alle spalle.
il significato della libertà è ora ovvio. Non è fare quel che ti pare e piace ma è la libertà della scelta del bene e del male.Per aiutarci a liberarsi dal peccato che rende l'uomo servo Dio ci fa il dono (libero arbitrio) più grande che abbiamo ma ricevuto ma esso è anche la nostra più grande pena. L’angoscia del vivere umano non è altro che la “vertigine della libertà”. (Kierkegaard).
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