top of page

9-Il Secolo dei lumi e le basi del Risorgimento Italiano

  • giannitribuzio1
  • Jul 6
  • 8 min read

Col 700 non finiva il Mondo ma terminava UN mondo ed iniziava uno nuovo(Goethe) o.

Il passaggio dal '600 al '700 fu sopratutto il passaggio dalle passioni religiose degli uomini a quelle della Ragione.

Il millenario sogno di avere un unico Imperatore per i popoli europei, (ovvero ricostituire l'unità europea della Roma Imperiale di Carlomagno e del Sacro Romano Impero) moriva di fronte al nascente pluralismo religioso che permetteva alle monarchie(ancora dinastiche) di costituirsi come Stati Nazionali con propri confini e con un proprio credo religioso(Cuius regio eius religio)


La casata degli Asburgo, attraverso matrimoni ed eredità, era divenuta la padrona di tutta l'Europa e dell' America latina. Solo Francia e Inghilterra si sottraevano alla sua unità. Ma quando il sogno di Carlo V di unire in una monarchia universale cristiana gran parte dell'Europa venne meno, prima di morire divise le sue terre tra i suoi figli: ad uno andava il ramo spagnolo (con le terre d'Italia), all'altro quello Austriaco.

In seguito quando la Spagna, in grave e lento declino economico e militare, non ebbe un erede al trono, si apri' una guerra di successione ed Il Papa "consigliò'' il Re spagnolo (Carlo II) di unirsi al ramo francese (Borbone).Sul letto di morte questi scelse la casata francese ma ciò voleva dire ancora guerra tra le potenze europee che terminò con il il trattato di pace di Aquisgrana del 1748 fondato dul principio di equilibrio tra le varie potenze europee; si prendeva atto del fallimento delle idee utopistiche degli Asburgo.

Tale sogno di unire l'Europa,come si vede, si sussegue a varie riprese nella Storia fino ad i giorni nostri (Napoleone, Hitler e oggi l'Unione Europea)


Era dunque chiaro che l'Europa tutta non tendeva all'unità ma si avviava alla formazione di Stati nazionali indipendenti. L'Europa del 700 è ancora un'Europa con interessi dinastici ad eccezzione dell'Inghilterra, la vera vincitrice della nuova pace. In politica estera inaugurava quella politica della "balance of power" che mantiene tutt'oggi (cioè evitare la Nascita in Europa di una potenza egemone che soverchi le altre).


Da ora in poi le guerre non si fanno più per la gloria e/o per il potere ma per la prosperità della Nazione e l' Inghilterra lo capi' molto prima degli altri. Dal secolo precedente aveva maturato una concezione di Stato moderna opposta a quelle del tempo ove si regnava invece per diritto divino. Fu la Nazione più pronta a recepire e guidare il cambiamento epocale grazie ai cambiamenti politici interni profondi che sfociarono in un nuovo tipo di sistema politico e sociale. Il Re non poteva più agire di testa sua come si faceva ancora a Parigi e Vienna. Le stesse pretese assolutistiche portarono gli inglesi alla decapitazione del loro Re che non poteva più sovrapporre il suo interesse dinastico a quello del paese. Era nato il primo parlamento del mondo moderno indipendente dal volere Re. Da ora in poi i Re governano (potere esecutivo) mentre il Parlamento fa le leggi. Da qui nasce il bill of rights e la Rule of law britannica.


Da questo momento in poi l'inghilterra inizia ad agire in base all' interesse nazionale costruendo la sua forza militare e diplomatica e diviene l'incontrstrata padrona delle vie commerciali e marittime con il nuovo mondo. La trasposizione sul piano economico-pratico delle premesse filosofiche del Secolo (applicare la logica della Ragione anche all'economia) le permette di essere la Nazione guida in campo economico grazie alla sua Rivoluzione Industriale favorita dal nuovo approccio scientifico ma con taglio pragmatico. Nasce l'economia politica grazie ad Adam Smith il quale afferma che la ricchezza di una Nazione è dovuta alla sua capacità produttiva e produttività.

Da un approccio mercantilista secondo cui la ricchezza di una Nazione sta nell'avanzo della bilancia commerciale, ovvero nella differenza fra esportazioni e importazioni (e quindi un Paese è tanto più ricco quanto più oro riesce a stipare nei propri forzieri) si passa ad uno liberalista (secondo Locke la ricchezza del mondo viene creata dal lavoro dell'uomo e dalla sua produttività) dove l'obiettivo diviene quello di incrementare i commerci, gli scambi e la produzione industriale di beni. Tutto ciò porta a cambiamenti profondi nella Società; la Domanda di personale qualificato spinge le persone a concentrarsi nelle città mentre il bisogno di reperire le materie prime porta alla costruzione di flotte navali. Infine, l'aumento della concorrenza spinge a maggiori investimenti in tecnologia per aumentare produttività. Emergono al tempo stesso anche i nuovi problemi sociali dovuti a tali cambiamenti. Emerge il conflitto tra Capitale e Lavoro. L'eccesso di Capitalismo porta, infatti, allo sfruttamento dell'uomo (bassi salari). Nascono le teorie di Marx e di qui le origine dell' ideologia comunista.


Nel nuovo mondo (America) invece, i coloni americani, quasi tutti di origine inglese, avevano importato dalla madrepatria quella mentalità che li rendeva allergici alle tasse emesse dal sovrano senza l'approvazione del proprio parlamento (nessuna tassazione senza rappresentazione). La rivolta dei Coloni americani naque da questo tipo di questioni e la successiva dichiarazione di indipendenza americana realizzava una concezione politica fino ad allora ritenuta un sogno ovvero il diritto di ogni uomo alla vita, alla libertà e alla felicità. La coscienza di questa conquista li portòad avere la prima Democrazia moderna del Mondo dove la libertà dell' Uomo veniva ad assumere quasi un fondamento religioso. Fu però una rivoluzione "difensiva" in quanto una volta ottenuto lo scopo che si erano prefissi, gli americani restaurarono prontamente  l’ordine civile evitando la distruzione delle strutture sociali, economiche, politiche e religiose del Paese. Ecco perchè ancor oggi gli Americani come pure gli Inglesi sono un popolo sostanzialmente conservatore.


Ma le grandi correnti di pensiero rivoluzionarie del 700 che influenzarono tutta l'Europa (fino ai giorni nostri) nacquero in Francia dove si impone lo spirito razionalista e anticlericale dei filosofi intenti a sostituire la Scienza alla Religione e se stessi ai preti. Lo sviluppo della Stampa favorice la comunicazione delle loro idee e la Cultura, che fino ad allora era stata ancella del potere, inizia a non esserlo più. Essa si affranca dal potere per influenzare le menti dei cittadini. L' intellettuale non si rivolge più al Signore (come fino ad allora) ma il suo padrone divine il lettore.

Voltaire esercitò un enorme influenza sulle Elite europee del tempo ma le sue idee vanno al cervello non al cuore dell individuo; non parla alle masse. Fu il filosofo delle libertà individuali, dell'anticonformismo. Rousseau invece è l'apostolo della rivoluzione proletaria che voleva fare tabula rasa con la vecchia Società. E' pervaso dall' idea di giustizia delle masse e di un egalitarismo imposto d'imperio. L'ondata romantica (idealista) del Secolo successivo (800) parte dalle sue idee che accendono il sentimento della gente.

L'illuminismo del 700 è figlio di Voltarire mentre il Romanticismo è figlio delle idee di Rousseau.


Sta di fatto che l'Ancient Regime francese comincia a crollare sotto i loro colpi ed il tentativo di adattare le morienti monarchie assolutiste e dinastiche europee alle esigenze dell uomo e della società moderna nascente senza cadere nella rivoluzione fallisce con la Rivoluzione Francese ( il Re viene decapitato). Diversamente dalla Rivoluzione Americana (fondata sulle libertà individuali) e da quella inglese (fondata sulla libertà del Parlamento rappresentativo e la Rule of law) quella Francese è una rivoluzione "offensiva" ; sacrificava i principi di libertà e fraternità all'altare dell' ugualianza. Mirava a cancellare tutto e creare un' utopia; un nuovo mondo, un uomo nuovo senza Dio ,Chiesa e Cristianità.


Ancora oggi la Democrazia tenta di conciliare le esigenza di libertà (Voltaire) con quella socialista e di ugualianza di Rousseau. Mentre tutto questo accadeva nell' Europa del nord ed in America nel Settecento Italiano si consuma il processo di decadenza, iniziato nel Seicento con le guerre dominate dal fervore religioso (riforma protestante e controriforma cattolica) e continuato nel Settecento con impossibilità di costituirsi anch'essa Stato nazionale autonomo.

Mentre l'inghilterra diventa una potenza economica mondiale e le Rivoluzioni Americana e Francese cambiano il volto dell'Europa del Nord, per l'Italia non cambia molto. Da colonia spagnola diviene colonia Austriaca ma sempre colonia resta. Resta solo un gioco di contrappesi, dipendente dalle vicende dinastiche del Nord Europa e dai mutevoli rapporti internazionali.


Il trattato metteva Milano e la Lombardia sotto la dominazione ed influenza all'Impero Austriaco dopo due Secoli di dominazione spagnola. Ciò influenzerà il futuro della città sopratutto sul piano organizzativo ed amministrativo. Grazie al "riformismo illuminato" della Regina austriaca Maria Teresa si ebbe un periodo ricco di riforme economiche e sociali e culturali; Vennero fatte importanti riforme amministrative e fiscali,vennero soppresse le corporazioni e il sistema degli appalti della gestione spagnola, e vennero riorganizzazati gli uffici pubblici, in un ottica di efficienza. Prevalse dovunque una forte centralizzazione sotto il diretto controllo di Vienna, ma dal punto di vista formale i domini italiani vennero affidati alla guida di un viceré di stanza a Milano.

Quando poi il trono venne preso da suo figlio Giuseppe II la città venne permeata dalle idee illuministe provenienti da Nord Europa. Mentre l'intera penisola italiana era dominata dalle idee della Controriforma, Milano viveva una ripresa economica e culturale di cui ancor oggi la città ne beneficia.

Venezia, che fu la più grande potenza marittima in un mondo senza Stati (il modello rinascimentale) perdeva invece il suo status quando questi iniziano a formarsi ed a costruire le Potenze nazionali. Per Venezia non poteva più esserci futuro e doveva anch'essa pagare la divisione dell' Italia che era ora di fatto una colonia in tutto.


Neppure negli altri Stati italiani il seme illuminista da i suoi frutti a comimiciare dagli Stati Pontifici che perdono peso politico in campo internazionale. L'economia di Roma, allora come oggi, era il turismo. Per il resto tutto era in mano al potere assoluto del Papa ed ai suoi cardinali che gestivano tutto. L'aristocrazia andava d'amore e d'accorso con il Papa mentre la borghesia semplicemente non esisteva. I contrasti sociali erano stridenti ma il popolo era ignorante, suprestizioso e festaiolo e quindi niente cambiava. Chi poteva viveva di rendita e il resto della popolazione di fame.


Il cambio di potere tra il vecchio cristianesimo feudale, redditiero e parassitario verso i nuovi ceti borghesi capitalisti e imprenditoriali si sente poco o nulla nel Sud.Tuttavia, il regno di Napoli dopo Secoli di dominazioni straniere diventava Borbonico (ramo spagnolo) e viveva un periodo di relativa rinascita soprattutto sotto il regno di un Re illuminato (Carlo III). Per qualche storico è “l’ora più bella della storia di Napoli”. Ma i progetti riformatori/illuministi dovettero scontrarsi presto con i rappresentanti conservatori (i poteri forti) del tessuto socio-economico Napoletano (Aristocrazia feudale, Chiesa, alta burocrazia). La sua politica dei primi anni a Napoli è sostanzialmente conservatrice facedo concessioni a tali poteri e quindi limitando la portata e gli effetti delle riforme volute da Carlo.


In questo periodo Napoli dette comunque al mondo due figure di spicco.Con Giambattista Vico nasce la storiografia moderna."Verum est factum"significa "La verità è nello stesso fare". Egli ritiene che l'Uomo può veramente conoscere solo ciò che da lui è prodotto e fatto.L'unico ambito di conoscenza utile per l'uomo e' quindi la la storia, che permette di comprendere il passato e di elaborare alternative per il presente e il futuro.


Nel Secolo in cui emergeva la scienza economica Giuseppe Genovesi sosteneva la necessità di un'economia fondata sulla fiducia, sulla cooperazione e sulla moralità ovvero di un economia civile non separata dall'etica in cui il fine ultimo è la realizzazione el concetto aristotelico di Eudiamonia ovvero di felicità/fioritura/ crescita collettiva dell Essere umano. Come sappiamo si è poi andati(fino ad oggi) in direzione diversa: quella di un'economia fondata sull utilitarismo  e massimizzazione delle rendite/profitto. La nascita dell Homo Oeconomicus che oggi sta portando alla mercificazione del tutto anche dell'uomo stesso, una economia fondata su quella che Aristotele chiamava Crematistica (ovvero fare soldi con i soldi). Questo Capitalismo è diventato una Religione immanentista; Le sue varianti (Mercantilistica e neoclassicista/liberista) intendono la ricchezza come un gioco a somma zero tra le Nazioni (win/lose).La Globalizzazione finanziaria di oggi è forse l'ultima fase di un mondo ove Il rischio è che nuovamente il ceto medio scompaia e che la democrazia si trasformi in autoritarismo anche in Occidente con le Oligarchie che comandano.


 
 
 

Recent Posts

See All

Comments


bottom of page