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giannitribuzio1

La Bellezza

Updated: Apr 19, 2023

E in te beltà rivive l’aurea beltate ond’ebbero ristoro unico a’ mali le nate a vaneggiar menti mortali (a Luigia Pallavicini caduta da cavallo - Foscolo)


Una donna prima magra, poi paffuta quindi cellulitica e grassa e infine di nuovo supermagra.L' ideale di bello femminile cambia frequentemente nella Storia.Le forme abbbondanti durante le carestie e guerre dei Secoli passati dimostravano poi anche la corrispondenza tra grasso corporeo e ricchezza della famiglia. Negli ultimi 80 anni vediamo riporporsi in chiave moderna lo stesso concetto.


Nel corso dei Secoli il contrasto tra l'apollineo che è in noi, ovvero l'idea di bellezza come equilibrio, armonia e giusta proporzione, e il dionisiaco legato a pulsioni, sensualità istinti caotici e a eccessi della vita ha dato origine alle idee di Bello. Sono gli italiani in particolare a dare alla bellezza sia un valore di armonia ed estetico ma anche un valore etico legato al tumulto delle passioni umane.Diceva Oscar Wilde: Il guardare una cosa e ben diversa dal vederla. Non si vede una cosa finchè non se ne vede la bellezza.


Per definire la loro idea di bello i Romani utilizzavano per il femmineo il concetto di Pulchritudo, che equivale all'idea di Grazia, mentre per il maschile utilizzavano il concetto di Formosus che riporta ad una idea di forma.

Poi viene il Medioevo dove avviene il salto filosofico fondamentale che cambia il pensiero italiano e occidentale di ciò che è bello. Nel 1200 Giotto fonda di fatto la lingua visiva italiana dando anche alla sofferenza il diritto di immagine in contrasto con una rappresentazione fino a quel tempo ideale/classica (greco-romana) di ciò che chiamiamo bello.


Il bello classico e il bello matematico del Rinascimento

E poi arriva l'intuizione di San Tommaso D'Aquino che introduce la debita proportio, il giusto equilibrio tra gli elementi come determinante del concetto di Armonia. Per San Tommaso le cose funzionano se hanno la proporzione dovuta. Il bello consiste nella debita proporzione quindi nell' armonia delle forme.

La distonia tra la scelta Aristorelica/Leonardesca basata sulla osservazione della natura e la scelta ideale come anelito alla perfezione (Platone) cambia il concetto di bellezza e porta all'arte Rinascimentale italiana. Le cose belle sono il risultato di una idea astratta (Platonica) ma anche frutto dell'esperienza sensibile Aristotelica); la realtà, l'esperienza diretta fa irruzione nell'affresco e nelle Arti e la sua forza espressiva diviene il nuovo bello.


Niente è bello se non ciò che è vero

Negli uomini del 600 passa invece l'idea che la verità dei sentimenti, della natura, dei comportamenti, della pratica delle virtù fossero alla base dell'idea di bellezza. Gli italiani tutti stavano di fatto sostitunedo all'idea antica dell'equilibrio perfetto greco /romano (che il Petrarca apprezzava) quella del godimento, della visceralità e della sofferenza. La Controriforma del Concilio di Trento porta quindi all'abbandono dell' idea platonica di bellezza per indirizzare arte e cultura verso un idea concreata di valori etico viscerali


Niente è vero se non ciò che è bello

Ciò che io reputo bello diventa vero. Ed ecco nascere il Romanticismo dell'800 . E qui diventiamo uomini moderni e l' idea di bellezza ingloba valori estetici, etici e di sentimenti come radice della verità .


Bello è ciò che è buono, giusto e utile

La percezione del bello nella Società contemporanea è invece plasmata dai mass media, dalla globalizzazione e dagli Americani che essendo la potenza occidentale egemone dell'ultimo secolo influenzano il percepito con le loro aziende, pubblicità, films ect. a livello globale. Questo ha favorito la nascita di vari modelli di bello che assume oggi un valore relativo e non assoluto. Tuttavia per un americano Bello è ciò che è buono e giusto quindi racchiude una certa valenza di utilità. Questa visione plasma l'uomo contemporaneo occidentale.Per noi italiani tuttavia, permeati come abbiamo visto dalle idee di Platone, Aristolete, San Tommaso e Sant Agostino il contrasto porta ad una sorta di schizofrenia e complessità.


La riproposizione in chiave moderna della differenza tre pulcher e formosus la vediamo oggi nella Moda. Infatti, mentre l'ex barbaro del Nord si emoziona per ciò che brilla, il latino si emoziona per ciò che è sobrio. La conseguenza è che l'idea di bello equivale al lusso nel Nord Europa e all' elegante nel Sud Europa.


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