seconda parte
Continuiamo con la Storia del nostro debito.Negli anni 80 sia l'aumento del debito che l'aumento della parte dovuta agli interessi non destava poi tanti problemi a livello macroeconomico perché esso (il Debito pubblico) rimaneva comunque nelle mani degli italiani e delle banche (le banche erano allora enti pubbici). Il denaro restava dunque in Italia e il PIL poteva cosi' aumentare anche se era una crescita (nominale) drogata dall inflazione.
Ancora per poco però perché la grande epoca delle privatizzazioni bancarie (inizio negli anni 90) era alle porte. Le banche diventavano private ed anche la stessa Banca d’Italia diventava indipendente dallo Stato con il compito di gestire/amministrare/determinare la quantità idonea di Moneta presente nella Nazione (da cui dipende ..tutto).
Poi vennero il Trattato di Maastricht con I suoi Parametri inventati, la Globalizzazione dei Mercati, l’Unione Europea e l’unificazione monetaira dell'Europa con un meccanismo di cambi fissi che l'esperienza Storica ed economica in primis avevano già bollato come fallimentare.
Il NeoLiberismo come ideologia cominiciava a permeare tutti i gangli della Società e ad influenzare le componenti della funzione di produzione di una Nazione (LAVORO e CAPITALE). Gli "equilibri ‘instabili’ mantenuti nei pecedenti 40 anni stavano per mutare. L’era del Capitale era arrivata e la Storia insegna che il rapporto tra i 2 é sempre stato conflittuale.
Durante il primo decennio del nuovo Secolo la mobilità dei Capitali, la perdita della leva di politica monetaria e i vincoli alla politica fiscale nazionale esautorarono il Governo Italiano da quel suo compito storico che aveva avuto sino ad allora (la pace sociale e la piena occupazione). La struttura sovanazionale che emergeva da questi cambiameni strutturali faceva nascere il vincolo esterno di impronta neoliberista. Tuttora presente. Da allora i Governi italiani non potevano piú sfuggire all’ agenda politico –economica (neoliberista) europea.Indipendentemente se i Governi fossero stati di destra o di sinistra.
“Lo vuole l’Europa”, “bisogna fare i sacrifici per l’Europa” , “Fare i compiti a casa”, sono diventati le frasi dell’ultimo decennio per convincere gli Italiani che dopotutto era colpa loro. Il Debito Pubblico italiano, ora in mano privata, per una certa quota in mano estera ed emesso in Moneta non Sovrana (Euro) viene gestito da una Istituzione sovranazioanle (BCE). Il Debito pubblico oggi non é piú una partita di giro ma DEVE essere onorato. La politica del vincolo esterno fa si che oggi essa é una arma politica utilizzata contro di noi. La Nazione ha iniziato nel 2000 ad avvitarsi lentamente in una spirale negativa fino ai giorni nostri. Dopo 25 anni il Debito continua a salire, il Paese é quasi stato deindustrializzato e non puo' piu crescere in maniera virtuosa,In aggiunta i risparmi accumulati stanno svanendo sotto l'ascia dei tassi 0 e negativi (in termini reali). Quel che é peggio é che esso ha distrutto le politiche intergenerazionali che avevano garantito il succeso della Nazione dal dopoguerra.
L’ austerity europea voluta dopo la crisi finanziaria del 2008 non ha funzionato, come era ovvio. Un giorno, forse, si capirà che gli Stati con Sovranità monetaria ( che stampano la moneta in cui si indebitano) non possono fallire (chiedere a USA e UK). Il Debito, infatti, di per sé non é il problema dei problemi quanto piuttosto il suo rapporto percentuale con la Ricchezza nazionale prodotta (Pil). IL Famoso rapporto Debito/PIL. Se quindi il tasso di crescita del Pil Nazionale (inflazione compresa) cresce piú di quanto cresce il Debito esso cessa di essere il problema perché la nuova ricchezza creata lo ripaga da se facendo diminuire lo Stock di Debito accumulato in termini percentuali.( questo a prescindere dall andamento del Debito in valore assoluto)
Bisogna tornare a “crescere” dunque. Il problema é che non lo facciamo da 22 anni …perché bisogna rispettare il vincolo di Bilancio europeo. Se hai una crisi sistemica di Paese come quella attuale che dura da 20 anni e non puoi utilizare la spesa pubblica (anzi devi diminuirla altrimenti il Deficit aggiuntivo si trasforma in nuovo Debito) ecco che allora condanni la Nazione al circolo vizioso della deflazione salariale.
fine seconda parte
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