Da ragazzo pensavo che per capire gli insegnamenti della Storia non bisognasse ascoltare le parole dei contemporanei ma i comportamenti dei grandi uomini di azione del passato che si trovarono ad affrontare situazioni critiche.
Gli inglesi dicono: action speaks louder than word.
Iniziai allora a notare come tutto quello che succede é giá accaduto nel passato da qualche altra parte.La Storia degli uomini é ciclica come credevano gli antichi Greci e come sosteneva Gianbattista Vico.
Gli Italiani in particolare dovrebbero saperlo meglio di altri Popoli visto che le sponde del Mediterraneo ("mare nostrum" per antonomasia) sono state il teatro delle vicende umane dalle origini della Storia umana.
Se non si comprendono e correggono gli sbagli commessi da altri (sotto simili condizioni) si ricade sempre nelle stesse amare conseguenze .
Quello che stiamo affrontando oggi é una crisi di debito, la peggiore di tutte le crisi perché nei secoli passati ha sempre causato la caduta di Imperi e Nazioni che si immaginavano eterni.
Prendiamo ad esempio l’Impero Romano.
In Italia molti di noi sono cresciuti imbevuti di storia romana, appresa peró per lo piú come pura cronologia di eventi militari. Pochi l’hanno spiegata dal lato economico.
Nella metá del primo secolo avanti Cristo i Romani si trovarono in una situazione simile alla nostra. Erano gli anni della Res Publica (cosa del popolo) ma una Guerra civile era oramai dietro l’angolo.
Essa (la Repubblica) era caduta in mano ad oligarchie determinate a mantenere il potere ad ogni costo. Il Senato era dominato infatti da famiglie aristocratiche che finivano per gestire i loro interessi privati mentre le condizioni di vita dei cittadini romani continuavano a peggiorare.
L’Economia era in permanente recessione, i valori delle case erano scesi e i prestatori di Denaro (che sedevano nel Senato stesso come Crasso) rifiutavano di concedere prestiti perché temevano di non rivederli mai piú. Allora come oggi i debitori (coloro che hanno bisogno del denaro per intraprendere e per vivere) erano totalmente dipendenti dai creditori.
In poche parole il Denaro (la cui funzione, ricordiamolo, é un mezzo di scambio, un fluidificatore del commercio) non fluiva piú correttamente nella Roma Repubblicana.
Stavano sperimentando le conseguenze tipiche di una crisi che oggi si definirebbe da eccessivo Debito Nazionale.
In questo clima di pre- Guerra civile un uomo emerse sugli altri e cosa rara nella Storia si comportó da grande Statista anche se poi é passato alla Storia come Dittatore. Il suo nome era Giulio Cesare. Questi é l’uomo che, é bene ricordarlo, creó l’Europa. Se non avesse sconfitto i Galli (Vercingetorige) la Storia oggi sarebbe diversa e la nostra Civiltá pure.
Cesare era un Populares (uomo del popolo) opposto nel Senato romano agli Optimares ( l’Aristocrazia Romana). Una specie di destra e sinistra del Parlamento italiano.
Egli capí che in questa situazione di stallo solo un dittatore "benevolente" che avesse avuto la fiducia del Popolo poteva attuare le giuste riforme per permettere all’economia romana di funzionare nuovamente. Mentre i populares(i debitori) chiedevano le cancellazione totale dei Debiti, gli aristocratici(i creditori) guidati da Catone si opponevano. Volevano garantiti i privilegi acquisiti.
La grande intuizione di Cesare fú, caso raro nella Storia, di vedere il problema con gli occhi di entrambe le parti (entrame dovevano “rimetterci” qualcosa).
Sappiamo come andó. Cesare passó il Rubicone, la Guerra civile fú vinta e lui divenne Dittatore. Poté quindi attuare molte delle sue riforme economiche di cui le Repubblica aveva disperato bisogno. E Roma tornó ad una vita normale. Come ringraziamento , quel giorno delle Idi di Marzo Cesare fu assassinanto da chi fú particolarmente “colpito” nei suoi affari. Dopo poco tempo la Roma Imperiale ebbe inizio.
Dopo 2000 anni siamo di nuovo nelle stesse condizioni (crisi di debito sovrano).Il debito eccessivo impedisce all’Economia di funzionare correttamente. Da un lato politici e creditori cercano di mantenere lo Status quo ed i privilegi acquisiti anche a scapito della sopravvivenza stessa della Nazione. I cittadini comuni diventano sempre piú poveri (ed indebitati). La pace sociale é sempre piú a rischio.
Come allora bisognerebbe ridurre il debito( e mutuarlo) per vie condivise da tutti come fece Cesare ma i leaders di oggi che siedono nelle banche e nel Parlamento europeo (Stati creditori) rifiutano di farlo poiché vogliono mantenere(ed accrescere) i benefici/vantaggi competitivi acquisiti.
Anzi, negli ultimi 5-7 anni si sta andando nella direzione opposta. Hanno prima espropriato gli Stati mediterranei delle loro armi politiche (politica monetaria e fiscale) e li stanno ora strangolando con tasse sempre maggiori (in % sul reddito) per rispettare il famoso parametro debito/Pil . Il fiscal compact é la mazzata finale per garantire il mantenimento dello status quo nei prossimi 10-15 anni.
Dove si puote ció che si vuole si é deciso che l'austerity é la via maestra per il risanamento. La realtá mostra impietosa che non é vero. (se cerchi di ripagare il debito aumentando le tasse e diminuendo cosí il potere di spesa dei cittadini provochi deflazione e una diminuzione del PIL). Si ottiene cosí un ulteriore aumento del debito invece della sua diminuzione. Cosa che si sta puntualmente verificando e che ci sta portando alla bancarotta.
Non si riesce(o non si vuole) a capire che solo una Crescita del PIL(maggiore della crescita del Debito) puo' risolvere il problema.Cosi', infatti, la crescita ripaga da se il debito nel ltempo. Per fare questo devi abbattere drasticamente le tasse..
Si sono tutti innamorati del progetto Europa e sono disposti a perseguire la costruzione di un Unione Europea centralista a tutti i costi anche immolando i propri cittadini ed i differenti valori nazionali di cui sono portatori. L'Italia in particolare ha una lunga Storia di Cittá Stato e una cultura molto differente da quella Nordica. Era ed é la nostra ricchezza.
Un Europa fatta di Burocrati non eletti da nessuno é destinata al fallimento (come i precedenti tentativi fatti nei Secoli passati).
Se la Storia si ripete allora rischiamo di entrare in un clima di pre-Guerra civile e forse tra un decennio alla fine della Repubblica cosí come la conosciamo. A meno che, questa volta, impariamo dagli errori commessi nel passato evitandoli.
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