top of page
giannitribuzio1

IL referendum e la legge della storia

Updated: Mar 5, 2021

Vertu’ contra furore prendera’ l’arme et fia il combatter corto: che’ l’antiquo valor ne gli italici cor’ non e’ anchor morto”.(Petrarca,Canzoniere)

Celeberrima ma dimenticata la Canzone all’Italia di Petrarca:Italia mia perche’ il parlar sia indarno. Secoli fa il padre dell’Umanesimo aveva giá capito tutto.


Ho ripreso la sua Canzone per riflettere sul Referendum di Dicembre il cui proposito sarebbe cambiare parte della Costituzione Italiana. Votare SI oppure NO. Essendo una decisione importante ho deciso di rifletterci sopra dando forma ai miei pensieri sparsi.Sono partito dal pensiero di 2 italiani illustri del passato.Vissero nel periodo storico in cui videro l’Italia (come era concepita allora) e gli italiani perdere la loro autonomia.


I Principi italiani dell’epoca sempre in lotta tra di loro si convinsero di poter trarre qualche beneficio dall’aiuto di Stati e mercenari stranieri causando invece la perdita di autonomia che aveva contraddistinto l’Italia sino ad allora.L’origine delle nostre sciagure inizia li e il ‘Sacco di Roma’ fu solo il primo di tanti analoghi eventi (sotto varie forme) dove gli stanieiri (quasi sempre francesi e tedeschi) hanno fatto il bello ed il cattitvo tempo sul nostro territorio.


Per Guicciardini l’italiano era buono ma pessimista sulla Natura Umana consapevole che la Fortuna (Fato) esercita un potere assoluto su di essa. In mancanza di regole assolute e di Principi che hanno a cuore le sorti dell’’Italia, l’italiano usa la “discrezione” (capire le peculiarita degli eventi) per un interesse personale.Per Machiavellli la Storia é invece in qualche modo prevedibile ed addomesticabile grazie alla virtú. E’ compito del Principe della Nazione (per lui la famiglia dei Medici) creare e forgiare il carattere del suo popolo.

Ma la debolezza morale dei Principi italiani venduti allo Straniero di turno ha rovinato tutto e dopo tanti Secoli e sotto altre forme rivediamo gli stessi comportamenti.


Di qui nasce, credo, l’indole degli italiani una lotta impari tra la volontá di domare la realtá con la ragione,il valore e il coraggio (virtú) e l’ impossibilitá concreta di dominare gli eventi (Fato).

Sfiduciato e scettico all’italiano non resta che cercare il proprio “particulare”.Preso atto dell’instabilitá dell’Italia e dell'esistenza di un Principe italico astuto e senza scrupoli, il proprio interesse ha finito per misurare le proprie azioni. L’italiano non é un cinico ma é uno che guarda la realtá per quella che é ed é interessato realmente a come proteggersi da essa. Essa (la realtá) é irrazionale per lui ma con l’uso della “discrezione” egli diventa un homo faber fortunae suae..

Forse, come disse Machiavelli, per conoscere la Virtú bisogna che l’Italia “si facesse schiava spogliata e avesse sopportato di ogni sorte ruine”. Dopo tanti Secoli siamo ricaduti nel solito inganno costituito questa volta dal sogno europeo. La cupidigia dei potenti di casa nostra rishia di distruggere nuovamente il nostro Paese.


Petrarca nella sua canzone all’Italia chiama il vano error dei Principi italiani credere che la soluzione dei nostri errori venga dal di fuori. “Che fan qui tante pellegrine spade? perché ’l verde terreno del barbarico sangue si depinga? Vano error vi lusinga: poco vedete et parvi veder molto”

Ecco oggi l’Europa di questo inizio millennio, l’ultimo esempio di un’affare venduto come sogno.

Siamo parte dell'Europa(che un italiano-Giulio Cesare- contribui' a creare sconfiggendo i "barbari del Nord Europa") e sempre la saremo ma il problema é quale idea di Europa? L’architettura che si sta cercando di creare é imposta dall'alto, é fragile e crollerá, oggi, domani o tra 50 anni non lo so…. Lo dice la Storia non lo dico io. Questi tentativi sono giá accaduti nei secoli passati. Il problema é che nessuno piú conosce la nostra Storia.


I Cambi fissi(tra Nazioni di diversa cultura e Lingua) non hanno mai funzionato nella Storia. Sono anzi armi di colonialismo; l'Euro, una moneta senza Stato, é una follia Storica; integrazione non vuol dire cooperazione; l'economia finanziaria di oggi è l'antitesi dell'Economia morale; non si puó governare dall’alto chi é abituato ad un controllo dal basso. Chi non vuole vedere queste cose dovrá digerirle tutte assieme.


Il Referendum che (da quello che ho capito) vende rappresentativitá in cambio di stabilitá ed efficienza dimentica la legge della Storia...Tutto ha un suo tempo. Petrarca giá vedeva queste cose nel suo tempo e incitava:Latin sangue gentile, sgombra da te queste dannose some;non far idolo un nome vano senza soggetto:ché ’l furor de lassù, gente ritrosa,vincerne d’intellecto, peccato è nostro, et non natural cosa.


La sinistra italiana,penso io, ha fatto l’ enorme errore storico di condividere e attuare politiche deflattive (di destra) imposte dal Principe nordico rinnegando cosí se stessa e la sua storia. A tempo dovuto se non avrá il coraggio di dire <scusateci abbiamo sbagliato> ne pagherá le conseguenze storiche. Non sono di Sinistra ma per il bene dell’Italia…questa Sinistra delenda est.Questo referendum va nella direzione di un nuovo Principe estero come é molte volte accaduto dai tempi di Petrarca. Siamo ancora una volta terra di conquista a causa di qualche signorotto che si è venduto. Si utilizzano ancora una volta politiche mercantiliste per depredare interi Stati.


Ergo il mio NO al Referendum per il motivo storico appena detto. I “Signori” italiani tentano nuovamente di vendere la Nazione a "compagnie di ventura" straniere per il loro piccolo tornaconto.Queste ora sono qui per restarci e fare un altro 'Sacco di Roma'(i nostri risparmi).Si utilizzano altre armi, finanziarie questa volta, ma pur sempre armi letali.

L’Italia non ha piú una sua sovranitá monetaria, non ha piú la sovranitá valutaria(cambio),non ha piú una sovranitá fiscale (fiscal compact é un vincolo da rispettare) e di fatto molte delle leggi nazionali sono nulle dopo il Trattato di Lisbona. Una Costituzione oramai piú formale che materiale che giá fa dire alle elite europee.. del vostro voto non ce ne frega un cazzo; si fa comunque come diciamo noi.

E per la prima volta in 100 anni la demografia ci dice che gli italiani stanno diminuendo in numero.


Come andrá? Conosco il meglio ma al pegggior sono preparato … . E temo che il peggio deve ancora arrivare. Ma é tempo di scegliere da quale parte stare(scegliere tra chi soffre e i mediocri) e decido quindi di votare NO al Referendum. Nella Storia dell’Italia il singolo cittadino é sempre stato quello virtuoso mentre il “Signore” (come abbiamo visto) é quello pronto a tutto. Anche a vendere la sua Nazione.

Come scriveva Machiavelli nella sua exortatio finale de “Il Principe”:”qui é virtú grande nelle membra(il Popolo) quando no la mancassi ne’ capi.Specchiatevi ne’ duelli e ne’ congressi de’ pochi, quanto li Italiani sieno superiori con le forze, con la destrezza, con lo ingegno. Ma,come si viene alli eserciti, non compariscono. E tutto procede dalla debolezza de’ capi; perché é quelli che sanno non sono obbediti, et a ciascuno pare di sapere.... A ognuno puzza questo barbaro dominio."


Dare piú potere al Potere con la scusa di un’amministrazione piú efficiente dello Stato é cosa molto pericolosa che nella Storia recente e lontana ha sempre portato la nascita di Imperi,poi instabilitá e infine guerre.

Una svolta oligarchica per completare il progetto di espropriazione dell’Italia dalle mani degli italiani iniziato con l'Euro (che é stato creato per far circolare meglio il Capitale). Ma Capitale e Lavoro sono sempre in un equilibrio storico instabile. Oggi sapppiamo chi sta vincendo..

Europa SI ..questa Europa(Federale) NO.

L'Italia deve restare (per me) una Repubblica Parlamentare Sovrana.

Cosa capiterebbe se le banche italiane venissero acquistate dal Capitale straniero é facile prevederlo. La direzione pare sia quella purtroppo..


Parole del Pedante:"Ma quello che mi fa star male é che un manipolo di mediocri, penosi, raccomandati e intellettualmente sterili posi le mani sul MONUMENTO di una Guerra e sul prodotto di uno dei rari momenti storici in cui la violenza e la morte hanno costretto i superstiti a progettare una Societá fondata sulla partecipazione e i diritti di tutti-in parte riuscendoci-é un orrore che da il segno di una decadenza culturale nella cui contemporaneitá non riesco ancora a riconoscermi".


Da una parte la concezione tedesca di Sovranitá Statale , dall'altra quella francese di Sovranitá Nazionale. Io voglio preferisco la Sovranitá Popolare italiana..

La canzone di Petrarca….come fosse stata scritta ieri : http://www.oilproject.org/lezione/italia-mia-petrarca-parafrasi-canzoniere-machiavelli-8488.html

7 views0 comments

Comments


bottom of page